Sei alla ricerca di un macinacaffè che garantisca lunga durata di utilizzo ed efficienza eccellente? In questo articolo analizzeremo quando si usurano le macine del macinacaffè, perché questo accade e quali azioni quotidiane possiamo mettere in pratica per prevenire il danneggiamento di tali componenti, fondamentali per il funzionamento del nostro prodotto.
Cosa sono
Le macine sono gli elementi tritanti di cui sono dotati i macinacaffè appartenenti alla fascia di prezzo medio alta, con un costo che parte da un minimo di 60 euro e può arrivare a raggiungere i 1000 euro nel caso di dispositivi professionali altamente performanti. Esse possono essere realizzate in titanio, acciaio inossidabile e ceramica. Quest’ultimo è il materiale considerato di maggior pregio, poiché non veicola calore eccessivo sui chicchi, rischiando di provocarne il surriscaldamento e, di conseguenza, determinarne la perdita delle proprietà organolettiche, riducendo la qualità della miscela. Il processo di tritatura prevede lo schiacciamento dei grani mediante una pressione esercitata su di essi. Progressivamente, i chicchi di caffè vengono sminuzzati, fino ad ottenere la macinatura della consistenza desiderata. Si tratta di una modalità di tritatura delicata, volta a rispettare e preservare le caratteristiche dei grani, affinché consentano di realizzare una miscela che sprigioni appieno il caratteristico aroma del caffè. Possiamo distinguere tra diverse tipologie di macine, vediamo quali.
- Macine coniche: si tratta di componenti dalla forma a cono, molto ampia, che consentono di tritare un maggior numero di chicchi per via della loro dimensione. Il processo è più lento e permette di effettuare la macinatura in modo meno stressante. Un aspetto negativo di tali elementi è rappresentato dalla facilità di spostamento dell’asse di macinatura, che conferisce alla miscela una granulometria irregolare. Ciò avviene quando le macine sono usurate o quando al loro interno rimangono incastrati dei corpi estranei.
- Macine piane: si tratta di elementi più piccoli e dalla velocità di tritatura più elevata. Il costo di tali componenti è più economico rispetto alle macine piane, ma la qualità della miscela realizzata è inferiore, per via dell’operazione maggiormente stressante effettuata sui grani di caffè.
- Macine ibride: questi componenti ricalcano le migliori caratteristiche di uno e dell’altro elemento tritante, risultando più economiche delle macine coniche e producendo minor stress e surriscaldamento del chicco, rispetto a quelle piatte.
Usura e sostituzione dei componenti
La durata delle macine, prima che si usurino per uso prolungato, è variabile a seconda della tipologia di questi elementi. Nel caso delle macine coniche, pur essendo più costose, esse risultano maggiormente resistenti e sono in grado di tritare i chicchi di caffè fino a raggiungere un quantitativo complessivo di 1000 kg. Nel caso degli elementi con forma piana, invece, la loro durata è ridotta di circa la metà: prima che le macine si usurino sarà possibile macinare una quantità di grani che ammonta a circa 500 kg. Come tutti gli utensili, l’utilizzo prolungato delle macine ne compromette inevitabilmente il funzionamento. In questo caso, sarà opportuno procedere alla sostituzione di questi elementi. Per quanto riguarda il costo dei pezzi di ricambio, le macine coniche hanno un prezzo che si aggira intorno ai 150 euro, mentre il prezzo di quelle piane si assesta in media sui 60 euro.
Manutenzione
Ci sono una serie di comportamenti di prevenzione che possiamo attuare per fare in modo che la durata di funzionamento delle macine sia più lunga possibile. All’interno di questa routine da mettere in pratica giornalmente, rientra senza dubbio la pulizia del macinacaffè. Infatti, eliminare eventuali residui e impurità non solo impedisce di conferire alla nuova miscela un sapore rancido, causato dall’accumulo di olio depositato sul fondo del macchinario, ma garantisce una maggior resistenza ed efficienza di funzionamento al nostro dispositivo. Vediamo nel dettaglio quali sono le azioni da effettuare quotidianamente per ritardare l’usura del macinacaffè.
- Pulizia del sistema di macinatura: per realizzare questa operazione sarà necessario rimuovere la ghiera di regolazione, svitandola in senso orario. Servendosi di un pennello e di un panno asciutto, bisognerà procedere all’igienizzazione delle macine, dei filetti e del sistema di macinatura. Successivamente, potremo procedere ad assemblare di nuovo tutti i componenti, reimpostando il grado di macinatura tramite la regolazione della ghiera.
- Pulizia della campana: sarà necessario svitare le viti che fissano la campana sul macinacaffè. Dopo aver rimosso la campana dalla sommità del dispositivo, la si potrà lavare con sapone neutro e acqua. Infine, la campana andrà sciacquata accuratamente e lasciata asciugare in modo completo.
Ci sono una serie di accorgimenti che dobbiamo verificare, in modo da non compromettere il funzionamento del macinacaffè.
- Prima di procedere con la pulizia del prodotto è necessario staccare il macchinario dalla presa di corrente.
- Bisogna igienizzare i componenti interni ricorrendo esclusivamente a pennelli e panni asciutti.
- Evitare di lavare il macinacaffè con acqua o di posizionarlo in zone dove potrebbe essere raggiunto da schizzi.
- Pulire l’apparecchio periodicamente, affidando questa operazione a personale qualificato ed esperto.
- Se il dispositivo rimane inutilizzato a lungo, puliscilo con cura, lava la campana e lasciala aperta.