Il macinacaffè è un valido alleato per tutti coloro che ritengono di essere veri amanti ed esperti del caffè. Si tratta infatti di un dispositivo che, permettendo di tritare i chicchi istantaneamente, consente di utilizzare una miscela più intensa e aromatica per la preparazione della nostra bevanda. Tempistiche di conservazione eccessivamente lunghe, infatti, possono alterare e ridurre la qualità della macinatura, con la conseguenza di avere un caffè che non riesce a sprigionare al meglio il suo profumo e il suo sapore avvolgente. Per questo, la scelta del macinacaffè può configurarsi come un’alternativa di grande valore rispetto al consueto acquisto dei pacchi di caffè già macinato. In questo articolo valuteremo due principali modelli di macinacaffè disponibili in commercio, caratterizzati da componenti diversi e funzionamento differente. Si tratta dei macinacaffè manuali ed elettrici. Scopriamone di più insieme, attraverso la lettura dei paragrafi seguenti.
Tipologie e modelli
Analizziamo nel dettaglio le due tipologie di macinacaffè esistenti sul mercato.
- Dispositivi elettronici: si tratta di apparecchi di più recente realizzazione, che funzionano dopo essere stati attaccati a una presa di corrente. L’azione di macinatura dei chicchi di caffè avviene in maniera automatica, grazie alla presenza dei meccanismi elettronici da cui il macchinario è composto, oltre che dall’azione del motore.
- Strumenti manuali: questa tipologia di macinacaffè è la più antica. Addirittura, le sue origini affondano al XVII secolo. Si tratta di modelli sprovvisti di alcun componente elettrico. Per tale ragione, la tritatura dei chicchi avviene manualmente: per azionare le macine del dispositivo, deputate alla tritatura dei grani di caffè, è necessario roteare una manovella posta sulla sommità del dispositivo.
Componenti
Scopriamo ora da quali diversi elementi sono composte queste due tipologie di macinacaffè.
- Contenitore, o cassettino: sia il macchinario manuale che quello elettronico sono provvisti di tale componente. Esso è deputato all’inserimento dei chicchi di caffè da macinare. La sua capienza è variabile, a seconda del modello. I materiali con cui può essere realizzato spaziano dalla plastica rigida al legno, nel caso dei macinacaffè manuali più antichi. I prodotti più moderni sono composti da un doppio contenitore: oltre a quello per i grani da tritare, infatti, è presente il contenitore in cui viene riversata la miscela, alla fine dell’operazione di macinatura.
- Manovella: questo componente è presente unicamente nel macinacaffè manuale, e serve a permettere il movimento delle macine, che a loro volta tritano i chicchi di caffè. Il materiale più comune con cui tale elemento è realizzato è il metallo.
- Coperchio: si trova sia nei macinacaffè elettrici che su alcuni modelli di quelli manuali. Questo elemento è posizionato al di sopra del contenitore, posto a protezione delle lame. Nei dispositivi elettronici ha una funzione di blocco, per proteggere l’utente da eventuali incidenti domestici. Questo sistema di sicurezza non consente alle lame di entrare in funzione se il coperchio non è correttamente fissato sul dispositivo.
- Lame o macine: a seconda del modello di macinacaffè, la miscela può essere realizzata per mezzo dell’azione di uno di questi due componenti. Nel primo caso, le lame entrano in funzione e tritano i chicchi per mezzo di un movimento di rotazione. Nel caso delle macine, invece, viene esercitata una pressione sui grani di caffè, frantumati al fine di produrre la miscelatura.
- Display LCD: questo elemento sostituisce la manovella presente nei macinacaffè manuali. Infatti, tramite il monitor sarà possibile azionare una serie di funzionalità e impartire al macchinario vari comandi, come l’avvio dell’operazione di tritatura o la selezione del particolare livello di granulometria della miscela desiderato.
- Piedini: si tratta di piccoli supporti posizionati sulla parte inferiore del macinacaffè, che hanno lo scopo di tenere ben saldo il dispositivo sul piano di lavoro, anche mentre le lame sono in funzione.
- Presa elettrica: questo componente è ovviamente presente unicamente nei macinacaffè elettrici, che per funzionare devono essere collegati alla corrente. Alcuni dispositivi sono dotati di un apposito cassettino in cui riporre il filo nel caso in cui il macchinario non sia in funzionamento, in modo da evitare che il cavo elettrico possa danneggiarsi.
Migliori macinacaffè manuali
Specifiche tecniche
- Capienza del contenitore: varia da un minimo di 50 grammi a un massimo di 300 grammi per i dispositivi pensati per uso domestico. In caso di modelli professionali raggiunge i 4 kg.
- Potenza: questo elemento riguarda unicamente i macinacaffè elettronici, la cui potenza oscilla da un minimo di 100 a un massimo di 250 watt.
- Livelli di macinatura: i diversi modelli permettono di ottenere la granulometria desiderata in maniera automatica, impostando il livello a scelta tra numerose opzioni, oppure richiedono di effettuare questa procedura manualmente, per mezzo del diverso tempo di svolgimento dell’operazione di macinatura.
Quando sceglierli
Il macinacaffè elettronico è consigliato per:
- uso domestico frequente e regolare;
- utilizzo all’interno di un’attività commerciale (è richiesto l’impiego di un dispositivo professionale altamente performante);
- uso in ufficio, sala docenti, convegni e via dicendo;
- utilizzo versatile, per tritare anche altri cibi;
- preparazione di zucchero a velo, utilizzando zucchero semolato, amido e vanillina.
Il dispositivo manuale, invece, è consigliato a:
- persone poco amanti della tecnologia;
- utilizzo irregolare e poco frequente;
- funzione estetica di arredamento;
- preparazioni insieme ai bambini;
- per tritare erbe aromatiche e semi.
Quanto costano a grandi linee?
In generale, i macinacaffè più economici sono quelli manuali, il cui funzionamento è più elementare rispetto ai dispositivi elettronici, maggiormente tecnologici e funzionali. Fanno eccezione, tuttavia, gli strumenti manuali vintage, considerati alla stregua di veri e propri pezzi di antiquariato, che per via del loro valore e del pregio dei materiali di realizzazione, possono raggiungere cifre importanti, superando i 100 euro. Per quanto riguarda gli apparecchi elettronici, i prodotti più economici sono quelli dotati di lame, il cui prezzo di partenza si aggira intorno ai 20-30 euro. Più costosi, invece, risultano i macinacaffè con macine, che hanno un costo minimo di 50-60 euro. In particolare, i modelli dotati di macine piane risultano leggermente più economici rispetto a quelli con macine coniche. Relativamente ai macchinari professionali, il prezzo è decisamente più alto: si parte da un minimo di 300 euro fino ad arrivare a oltre 1000 euro. Il prezzo, tuttavia, corrisponde alle prestazioni eccellenti di questi apparecchi, pensati per resistere all’uso intensivo e soddisfare un ampissimo numero di clienti, in poco tempo. Vedere sempre i prezzi sui siti dei produttori perché per natura sono soggetti a cambiamenti, per questo indichiamo solo fasce molto approssimative.